STORIA DELLA SANTERIA CUBANA
La Santeria cubana, conosciuta anche come “Regla de Ocha” o “La Regla Lucumí”, è un sistema di credenze e pratiche spirituali che mescola elementi provenienti dall’Africa subsahariana e dalla cultura cattolica, sviluppandosi a Cuba.
La Santeria affonda le sue origini nelle comunità africane portate a Cuba come schiavi durante il periodo coloniale. Questi schiavi appartenevano a diverse etnie, ognuna con le proprie tradizioni spirituali e divinità. Nel tentativo di preservare le loro credenze ancestrali nonostante le restrizioni imposte dagli schiavisti, gli africani adattarono e mascherarono i loro dei con corrispondenti cattolici, dando origine a un sincretismo religioso che avrebbe caratterizzato la Santeria.
EREDITA' CULTURALE E SPIRITUALE
Il nucleo della Santeria è costituito dai cosiddetti “Orisha”, divinità che rappresentano forze naturali e aspetti della vita umana. Ogni Orisha ha caratteristiche e attributi specifici, e spesso sono associati a santi cattolici.
I praticanti, chiamati “santeros” o “santeras”, partecipano a rituali complessi e cerimonie che comprendono canti, danze, percussioni e offerte agli Orisha. Uno degli aspetti più distintivi della Santeria è il “trance possession”, in cui i praticanti permettono agli Orisha di manifestarsi attraverso di loro, offrendo consigli e guarigioni.
Nel corso degli anni, la Santeria ha affrontato sfide legali e sociali, tuttavia negli anni ’90 un importante caso legale negli Stati Uniti portò alla protezione della Santeria come pratica religiosa legittima, riconoscendo il diritto dei praticanti di svolgere i loro rituali.
La danza riveste un ruolo fondamentale nella pratica della Santeria cubana, contribuendo a trasmettere spiritualità, storia e identità culturale. Attraverso movimenti, ritmi e gesti, la danza diventa un mezzo per esprimere l’anima del popolo cubano.
Infatti, la danza nella Santeria non è semplicemente un’esibizione coreografica, ma un modo di comunicare con gli Orisha. Ogni Orisha ha il suo ritmo distintivo, chiamato “toque”, che accompagna le danze specifiche associate a quella divinità.
Uno degli aspetti più distintivi è la cerimonia di possessione nominata precedentemente, in cui un praticante si lascia possedere da uno degli Orisha, permettendogli di manifestarsi attraverso di sè, consentendogli di comunicare con i fedeli e di fornire loro guida o guarigione.
Numerose danze rituali sono tramandate da generazioni e costituiscono un importante veicolo per la conservazione delle tradizioni culturali e spirituali. Queste danze non solo celebrano gli Orisha, ma narrano anche storie e leggende che sono parte integrante della mitologia cubana. In questo modo, la memoria storica e l’identità culturale vengono mantenute vive.
I movimenti, i costumi e i ritmi delle danze santeras sono stati assorbiti in altre forme di espressione artistica come la musica e il teatro. La danza nella Santeria ha contribuito a creare una connessione profonda tra la religione e la creatività artistica, influenzando il modo in cui gli artisti rappresentano la spiritualità cubana, mostrando di come l’espressione corporea possa essere un potente mezzo di connessione tra l’umano e il divino, e tra il passato e il presente.
L'INFLUENZA SULLA CULTURA
Oggi, la Santeria è una parte integrante della cultura cubana: attraverso la sua musica, danza, arte e spiritualità, contribuendo in modo significativo alla ricchezza culturale dell’isola. La pratica religiosa ha continuato a evolversi mantenendo comunque un legame potente con le radici africane di Cuba.
La sua storia riflette la resilienza degli schiavi e la loro lotta per preservare la loro spiritualità in circostanze avverse e rappresenta un importante tassello nel mosaico della cultura cubana, continuando a ispirare e affascinare persone in tutto il mondo.
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